Metodo sperimentale:
- osservazione del fenomeno
- scelta delle grandezze fisiche
- forumlazione di ipotesi
- esperimento controllato per la verifica delle ipotesi
- formulazionel della legge sperimentale
- formulazione di una teoria
Le grandezze fisiche devono essere trovate attraverso gli strumenti usati per misurarle; bisogna perciò dare una definizione operativa:
descrizione degli strumenti da usare e del procedimento da seguire per la misura della grandezza stessa.
Tempo (secondo, s): bisogna fare riferimento a fenomeni periodici.
Inizialmente l'86.000-esima parte di un giorno solare medio, poi il periodo durante il quale avvengono 9 miliardi di oscillazioni in un orologio al cesio.
Lunghezza (metro, m): decimilionesima parte della distanza tra il Polo Nord e l'equatore lungo il meridiano che passa per Parigi, poi la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un 300.000.000-esimo di secondo (visto che la velocità della luce è costante).
Massa (kilogrammo, kg): uguale alla massa del campione di platino-iridio conservato al Museo dei Pesi e delle Misure di Sévres.
Ordine di grandezza: la potenza di 10 che meglio approssima il numero da esprimere.
Misura diretta: confronto diretto di una grandezza con l'unità campione.
Misura indiretta: valore ricavato utilizzando una relazione analitica tra diverse grandezze.
Taratura: uno strumento è tarato quando c'è corrispondenza tra la sua risposta e il valore della grandezza da misurare.
Caratteristiche degli strumenti:
- Sensibilità: variazione minima della grandezza apprezzabile
- Portata o fondo scala: massimo valore della grandezza
- Precisione: differenza minima o nulla al ripetersi della misurazione
- Prontezza: rapidità di risposta alla variazione della grandezza
Errori di misura:
- Errore di sensibilità: dipende dalla sensibilità dello strumento adoperato. Si sceglie la metà dei valori di sensibilità (es: 0,5 cm) e si segna: L=(y +/- 0,5) cm
- Errore casuale: molteplicità di cause non individuabili
- Errori sistematici (sempre per difetto o per eccesso): dati da problemi nello strumento e facilmente individuabili. Un classico errore sistematico è l'errore di parallasse, che dipende dalla posizione assunta dall'osservatore nei confronti dello strumento.
Il primo metodo è quello della media matematica tra le varie misurazioni effettuate, calcolando anche la semidispersione come errore massimo.
Semidispersione: 1/2(massima misura - minima misura)
A questo punto, la grandezza ottenuta sarà la media +/- la semidispersione.
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