L'impero tedesco non ha unità amministrativa, territoriale e politica, ma è un agglomerato di ducati, principati laici ed ecclesiastici, città libere.
Rodolfo II d'Asburgo trasferisce la capitale in Boemia, e cerca di convertire l'intero impero alla religione cattolica: per la scarsità di impegno politico, viene però presto destituito dal cugino, e mantiene solo formalmente la corona ed il potere sulla Boemia.
I sudditi boemi ne approfittano però per estorcergli nel 1609 la lettera di maestà, che garantisce libertà di culto ai luterani.
Alla morte di Rodolfo, il regno passa a Mattia, che lascia la lettera di maestà alla Boemia in cambio del riconoscimento come suo successore del contro-riformista Ferdinando d'Asburgo, uno dei capi della Lega cattolica.
Alla morte di Mattia la capitale viene riportata a Vienna, lasciando a Praga un comitato di reggenti, che forma un consiglio di governo di maggioranza cattolica e fa chiudere i templi protestanti.
Il 23 maggio 1618 una folla penetra nel castello di Praga e fa precipitare da un finestra tre reggenti (la defenestrazione di Praga): è il via per una vera e propria rivoluzione, i gesuiti vengono espulsi e la nobiltà protestante crea un governo provvisorio.
Durante l'estate, la dieta, pur essendo di maggioranza protestante, elegge a Francoforte Ferdinando come nuovo imperatore, ma contemporaneamente la Boemia lo dichiara decaduto e offre la corona ad un principe calvinista, Federico V duca del Palatinato che nel 1619 fa il suo ingresso trionfale a Praga.
Alleati degli Asburgo: Spagna, Baviera e lega dei principi cattolici.
Alleati della Boemia: Transilvania, Venezia, Olanda e Inghilterra, ma solo la Transilvania manda qualche truppa.
Nel 1620 il duca di Baviera invade la Boemia, sbaragliando i nemici in appena un'ora presso la Montagna bianca. Praga viene abbandonata la saccheggio delle truppe tedesche, mente il ramo spagnolo degli Asburgo assedia il Palatinato.
La corona di Boemia viene dichiarata possedimento ereditario degli Asburgo.
Nel 1622 viene espugnata Heidelberg, la capitale del Palatinato, e la guerra si sarebbe potuta dire conclusa, se Ferdinando II non avesse deciso di sequestrare a Federico V ("re di un inverno") tutte le terre e di togliere al Palatinato il titolo di elettore a favore della Baviera.
Nel 1624 il re di Danimarca, il protestante Cristiano IV, si prepara a intervenire contro gli Asburgo alleandosi con i principi protestanti tedeschi. Nel frattempo, la Spagna riapre le ostilità con le Province Unite.
Le truppe danesi vengono più volte sconfitte e, dopo la battaglia di Lutter, la Danimarca è costretta a firmare la pace a Lubecca.
Forte di questo, Ferdinando II emana un editto che prevede la restituzione di tutti i beni cattolici sequestrati: gli stati europei non tardano a vedere il pericolo di una monarchia accentratrice tedesca.
Nel 1630 le truppe svedesi, guidate dal re Gustavo Adolfo, sbarcano sulle coste della Pomerania, e, ottenuta un'alleanza con la Sassonia, riportano una netta vittoria sull'esercito imperiale presso Lipsia.
Nel 1632 gli svedesi riportano una nuova vittoria a Lutzen, ma il re rimane ucciso in battaglia e diventa regina la piccola Cristina.
Nel 1635 le truppe svedesi sono infine sconfitte a Nordlingen e costrette a firmare la pace a Praga.
Nel 1635 il primo ministro francese Richelieu dichiara guerra ad entrambi i rami della dinastia asbrugica (spagnolo e tedesco) ed offre il proprio aiuto ai principi protestanti tedeschi ed alle Province Unite.
Nel 1643 i francesi ottengono una grossa vittoria contro gli spagnoli presso Rocroi, mentre le truppe svedesi e francesi penetrano in Baviera e Boemia.
Nel 1648 in Westfalia vengono firmati due diversi trattati di pace, il primo tra l'imperatore e la Francia, il secondo tra i principi tedeschi, l'imperatore e la Svezia.
La pace di Westfalia sancisce:
- l'assegnazione della Pomerania alla Svezia e la sua entrata nella dieta
- l'entrata della Danimarca nella dieta
- la conquista di alcune città renane e di buona parte dell'Alsazia da parte della Francia
- la perdita di autorità da parte dell'imperatore, sempre più assoggettato alle volontà dei singoli principi
- la restituzione del titolo di elettore al Palatinato, che però non viene tolto alla Baviera: il collegio imperiale passa così a otto membri.
La guerra tra Francia e Spagna non terminerà invece fino al 1659.
martedì 9 ottobre 2007
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2 commenti:
Salve!
Mi permetto di correggere un'affermazione di Virginia sul conflitto fra Svedesi-Sassoni e Imperiali (terza parte della Guerra dei Trent'anni):
nel 1631 le truppe di Gustavo Adolfo riportarono una grande vittoria a Breitenfeld, non a Lipsia.
Lipsia fu il luogo dove si combattè la Battaglia delle Nazioni, disfatta napoleonica che costò all'imperatore francese una dolorosa ritirata entro i confini della sua Francia.
Fede
Giusta precisazione.
Breitenfeld si trova nei dintorni di Lipsia.
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